Un blog senza database

Nei commenti a un recentissimo post di Andrea Beggi si accenna a FlatPress, un fork indipendente di WordPress che permette di creare un blog senza appoggiarsi a un database (db).

Qualche tempo fa scrissi un breve tutorial sull’utilizzo di Pivot, una piattaforma di blogging rilasciata sotto GPL pogettata per immagazzinare le informazioni utilizzando semplici file manipolati direttamente da PHP al posto di un tradizionale db. Questa caratteristica rende Pivot utilizzabile anche con pacchetti di web hosting privi di un DBMS — nello specifico senza MySQL.

Ho deciso di aggiornare quel vecchio post (la ricetta segreta …) proponendovi i nuovi passi da seguire per provare questa soluzione. Per l’esempio ho utilizzato lo spazio web di Altervista.

In breve, basta:

  1. Verificare che l’hosting supporti PHP (non serve un db!).
  2. Scaricare Pivot (l’attuale release è la 1.40.1)
  3. Effettuare l’upload del contenuto dell’archivio scaricato e modificare i permessi di alcuni file/directory come indicato nella documentazione
  4. Configurare Pivot seguendo le istruzioni
  5. Prendere confidenza con la nuova interfaccia
  6. Creare un nuovo template o sceglierne uno da Pivot Styles

Il risultato di pochi minuti di lavoro è visibile in questo blog di esempio.

E’ possibile attivare da subito la protezione antispam HashCash, già integrata nella piattaforma, gli Hardened Trackback e il caching* dell’output su filesystem.

collegamenti: La homepage della piattaforma Pivot

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Un po’ di musica per depurarsi da Sanremo

Ancora una volta il Festival è finito, roba da matti (complimenti a Simone per il cappotto)…

Che l’abbiate visto/seguito oppure no vi propongo una via per disintossicarvi dalle composizioni musicali popolari, dalle svolte rock, dai deblender, dagli opachi meccanismi sanremesi e dalla perversa cultura commerciale delle suonerie (costosa spazzatura in mezzo a tanta civiltà).

 Lightbulb GondolaIl nome della cura è The Dreamer’s Paradox (con tanto di diagrammi), il principio attivo si chiama JT Bruce. Basta aggiungere un pizzico di licenze Creative Commons e il gioco è fatto.

Uno dei modi più semplici per accostare le orecchie a questa panacea è attraverso il player Flash sulla pagina dell’album, dalla quale è anche possibile scaricare i pezzi (mp3 192 kbps — sotto by-nc-nd 2.5).

Ed è solo l’inizio…

the root of all evil: Il gruppo Progressive Metal dell’universo last.fm

per i nostalgici e i non: Il nostro aggregatore di Sanremo 2007 (i blog, la kermesse e la Paranza…)

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Il banalissimo test del FizzBuzz

Per i coder programmatori (anche alle prime armi) — Utilizzando un qualsiasi linguaggio:

Scrivi un programma che visualizzi i numeri da 1 a 100. Ma per i multipli di tre visualizzi “Fizz” al posto del numero, per i multipli di cinque invece visulizzi “Buzz”. Per i numeri che sono multipli sia di tre che di cinque visualizzi “FizzBuzz”.

Poi leggi qui e qui, e stupisciti.

That’s a slap in the face to anyone who writes software for a living.

Viviamo in un mondo di sedicenti, o si tratta solo di ansie da prestazione? Oppure

correlazioni memetiche: Five ways to hire the wrong person

le radici del Buzz: Fizz-Buzz.py

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La sorella sbagliata

I don’t think Twisted Sister is “glam” because that implies glamour, and we’re not glamorous. We should be called “Hid” because we’re hideous.

Sarebbe stato bello se Baudo avesse invitato i Twisted Sister* al posto degli Scissor Sisters 🙂

libere aggregazioni: Sa(n)remo 2007 (con robottini, robottoni e classifiche)

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La vera storia dei ditloidi

“Providing a new answer to an old question is not a sign of creative thinking unless the new answer can be seen as somehow better than the old.”
— Morgan Worthy, AHA!

La paternità di questo intrigante word puzzle spetta certamente a Morgan Worthy (psicologo e Professore Emerito alla Georgia State University) che creò il modello del test e lo descrisse nel famoso libro AHA!, la cui prima edizione risale al 1975. Worthy chiamò gli antenati dei ditloidi Formula Analysis Test.

M. + M. + N. H. + V. + C. + R. I. = N. E.

Successivamente questi rompicapo furono utilizzati dal mitico Will Shortz (supremo enigmista, editor delle parole crociate del New York Times e protagonista di Wordplay), che nel 1981 ne pubblicò una serie su Games Magazine in cui i quesiti apparivano per la prima volta in una forma molto simile a quella attuale.

3 = B. M. (S. H. T. R.!)

Di lì a poco la redazione del Daily Express li battezzò ‘ditloid’ (1 DITLOID = 1 Day in the Life of Ivan Denisovich), galeotto fu il libro…

Malgrado la popolarità acquisita in più di tre decenni, all’inizio dello scorso anno qui in Italia erano ancora semi-sconosciuti. Non possedevano neppure il nome con cui successivamente sarebbero diventati famosi: una ricerca della stringa ditloidi*, nei principali search engine, ritornava solo un risultato relativo a un (probabile) errore di battitura su un sito svedese. La stessa ricerca oggi torna migliaia di pagine.

Era MENSALa diffusione cominciò dopo l’uscita del mio primo test (anche se per onor del vero pazqo ne aveva già parlato), seguito da un passaparola memorabile. Il Web, tra code lunghe e meccanismi memetici, ultimamente ha reso possibile una serie di veri e propri miracoli sociali.

Ne è passata di acqua sotto i ponti e sono successe un bel po’ di cose interessanti legate a questo gioco enigmistico. Non vi starò a tediare narrandovi le storie di quiz televisivi, di controverse “svendite” di ditloidi e di bizzarri concorsi a premi cittadini organizzati da sedicenti inventori di questo gioco — non finirò mai di stuprimi. Di sicuro l’Italia si è dimostrata parecchio interessata ai test ditloideschi.

Come sono i ditloidi oggi? La versione di Shortz è stata ulteriormente semplificata e grazie alle moderne tecnologie del Web è stato possibile creare un’interfaccia davvero comoda e intuitiva. In questo periodo, nel tempo libero, sto lavorando a una nuova versione del programma su cui girano i test. Il nuovo software permetterà di creare modalità di gioco ancora più interessanti e divertenti.

update: Per seguire le novità ditloidiesche suggerisco la pagina facebook dei ditloidi.

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Onesta confusione

“Non eleggono mai gli uomini il male con opinion che sia male, ma s’ingannano per una certa similitudine di bene.”

— Baldassarre Castiglione, Il Cortegiano

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I veri nomi

“It’s Lord of the Flies time.”

— Sawyer :), Lost

Mi piace dare nomi alle cose e alle situazioni, i miei amici lo sanno bene.

Questa mattina però mi sono trovato un po’ spiazzato quando, attirato da una cifra riportata a caratteri cubitali su un volantino (I’m human, too human) di una grande e importante catena multinazionale di ipermercati, mi sono recato nel Tempio del dio Denaro della mia città.

Con mia immensa sorpresa sullo scaffale il prezzo indicato era più del doppio di quello riportato sul volantino (passando da un buon prezzo a uno pessimo). I commessi ormai automaticamente indicavano ai clienti assonnati un foglietto con su scritto “Errata Corrige” e il nuovo prezzo, blaterando qualcosa su una fantomatica riunione in cui era stata presa questa decisione.

“Errata Corrige”?? Che nome inappropriato! … Pensare che, partendo dal presupposto che quelli che hanno curato la campagna pubblicitaria non siano degli sprovveduti, ero indeciso tra “ennesima opinabile trovata markettara” della catena e “pubblicità ingannevole”…

Questa volta credo di non essere riuscito ancora a trovare un (o il) nome adatto.

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Il fattore σ

“Molte persone mi hanno detto che sono intelligente. Ma anche questo non è significativo. Potrebbero essere troppo gentili per dirmi la verità. O, al contrario, potrebbero voler sfruttare la mia stupidità a loro vantaggio. O potrebbero essere stupide come me.”

— Giancarlo Livraghi, Il potere della stupidità*

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Scrivere su un filesystem NTFS da GNU/Linux

Se avete la necessità di accedere una partizione NTFS* in scrittura date un’occhiata al progetto NTFS-3G Read/Write Driver (ntfs-3g). In questi giorni è stata rilasciata una versione stable.

link: ntfs-3g.org

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Post-prodial tristesse

“(Die) Politik ist keine exakte Wissenschaft.”

— Otto von Bismarck

… E adesso tutti a Ballarò* (a parlare della “geniale” mossa di Rossi e Turigliatto?)!

* nulla contro Ballarò…

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