In questi giorni il video dimostrativo della feature di content-aware filling di Photoshop CS5 ha fatto il giro della rete solleticando l’interesse di grafici e fotografi.
Questo strumento consente di riempire una sezione di un’immagine con quello che probabilmente dovrebbe esserci, ma (spesso) in realtà non c’è — immaginate di poter cancellare un sacchetto di spazzatura da una spiaggia sostituendolo con… un pezzo di spiaggia. Ecco, ho reso l’idea.
Il riempimento “magico” consente di effettuare modifiche importanti a un’immagine in pochissimo tempo e per questo, per certi versi, può essere considerato una panacea digitale.
Per sperimentare questo meraviglia in realtà non dobbiamo attendere l’uscita del nuovo Photoshop. Tra le meraviglie del software libero (o se preferite dell’open source) troviamo un interessante plugin per the GIMP chiamato Resynthesizer sviluppato da P Harrison nel 2005.
Ieri sera ero su una Ubuntu 9.10. In sette secondi ho installato l’ultima release del plugin:
[sudo] apt-get install gimp-resynthesizer
Poi ho cercato la foto di un prato su Flickr e ho cominciato a rimuovere quelle che ritenevo fossero imperfezioni. Alla fine ho deciso di provare a togliere anche il soggetto principale (che era bello grosso), ottenendo un risultato decente in tre secondi.
prima -> dopo (l’immagine è di Kaushal Karkhanis by-nc-nd)
Ho scoperto che c’è anche chi ha provato a modificare le stesse immagini del video di Adobe.
gli altri esempi li trovate qui
Filters > Enhance > Heal Selection
Tutto questo è merito della texture synthesis.
link: Resynthesizer il plugin per GIMP
via: News Lily
deep: Image Texture Tools, la tesi di dottorato da cui è nato il progetto
update del 28 marzo: No, Resynthesizer questo non riesce ancora a farlo 🙂