Breve post che sgorga più o meno come sgorgano i Blue Öyster* Cult in sottofondo.
meet the parser
Questa mattina grazie alle bischerate di Y Combinator ho trovato un parser monadico (per chi vede monadi dentro a JavaScript — il passo dopo è vederle dappertutto, ma lasciamo stare) p4js che ha fatto emergere ricordi legati alle buone parti client-side. Così l’ho preso, modificato (aggiungendo un paio di cosette basilari) e inserito come nucleo di un pre-prototipo di interfaccia per il sistema di inserimento di date molto umano che sto sviluppando (vedi link sotto a “Dimmi quando…”).
Potete provarlo qui…
kill the parser
update: Dati i problemi riscontrati con alcuni browser, e un’innata curiosità , ho rimpiazzato il Parser con un effettivo parser potenziale (perché in modo chiaro afferma di non essere un “vero” parser e di funzionare solo per culo merito di un trucco — dice animisticamente così, che ci posso fare?!) implementato from scratch, (vagamente) adatto allo scopo.
Potete provare il (nuovo) tutto in quasi_quando >>>
testato in Firefox 2 / 3, IE 7 / 8, Opera 9, Safari 3, Chrome
Il mio tempo libero non ha lo stesso potere espressivo dell’attuale attività dei Mozilla Labs (il mio sguardo, qui, si rivolge al progetto Ubiquity), chiedo venia. A proposito di poteri, quello di p4js usato “bene” non è nemmeno paragonabile a quello dell’analizzatore sintattico di Dimmi quando….
enjoy your life
La traccia è finita. Il post (la) segue.
Questi, di solito, sono i momenti prima di un inizio…
Nota: ironia a parte trovo che il Parser che ho scartato — per farmi del male — rappresenti un mini-progetto interessante.