Google ha annunciato ufficialmente le API di AdSense (basate su SOAP). Iscrivendosi al servizio i proprietari di siti Web con molti utenti e di aziende di hosting avranno la possibilità di integrare AdSense nelle offerte.
L’utilizzo di questi nuovi strumenti consentirà di ricevere una percentuale su tutti i guadagni dei subscriber/produttori di contenuti (più i soliti inarrivabili bunus sui guadagni iniziali) veicolati, e di creare interfacce e strumenti semplici per la gestione e il posizionamento spaziale dei banner.
In pratica: per favorire la diffusione di AdSense (e AdWords), e di conseguenza aumentare i profitti, Google ha deciso di spartire equamente le revenue con realtà che possono andare dai volumi di Splinder (suppongo) a quelli maestosi di MySpace…
The AdSense API is ideal for developers whose users create their own web content through web hosting, web publishing, blogging, and social networking applications.
Durante questa sperimentazione le porte sono aperte per i siti con più di 100.000 page view giornaliere. Questo, per esempio, taglia fuori la stragrande maggioranza delle realtà italiane.
Come al solito la quantità si staglia sulla qualità (everything counts in large amount).