Partendo dal presupposto che conosciate già i microformati (microformats) — altrimenti vi consiglio di cominciare da questa risorsa — quello che vi presenterò nel resto del post è un efficace metodo per individuare i microcontenuti nelle pagine Web.
Questo è il primo post della serie.
Il mio non è un invito a usare estensioni o altre soluzioni (per esempio gli user script di GreaseMonkey) che potrebbero appesantire inutilmente il vostro browser, qui viene descritto un metodo semplice e indolore basato sui CSS.
Questo piccolo tutorial fa riferimento a Firefox su piattaforma Windows, data la notevole diffusione di quest’accoppiata. I fogli di stile utente si possono usare anche in IE, Opera, ecc…
Per prima cosa è necessario creare (oppure modificare, se già presente) il file userContent.css
nella directory crome
del vostro profilo di Firefox. I profili si trovano in:
%AppData%MozillaFirefoxProfiles
per aprire la directory vi basterà inserire questa stringa in “Esegui…” o utilizzarla come argomento per explorer
. Vi ricordo che Firefox è in grado di gestire più di un profilo (al riguardo vi consiglio di consultare la documentazione sul profile management).
Dopo aver creato userContent.css basterà aggiungervi una regola multiclasse, inserendo le seguenti righe in fondo al file:
.vevent,
.hreview,
.vcard {
-moz-outline: green dashed 2px !important;
}
Se avete un po’ di dimestichezza con i fogli di stile potete sbizzarrivi personalizzando la regola a vostro piacimento.
Le classi scelte (vevent, hreview, xfolkentry, vcard) si riferiscono ai microformati più diffusi, ovviamente potete aggiungerne altre. Qui trovate una lista delle classi esistenti:
http://microformats.org/wiki/existing-classes
Dopo aver effettuato le modifiche a userContent.css sarà necessario riavviare Firefox.
Il risultato vi permetterà di identificare le aree occupate dai microcontenuti scelti.
nell’immagine la stringata hCard nel footer di questa pagina “evidenziata” dal mio browser
riferimenti: Microformats Wiki, Extracting Microcontent
nota: Ho usato in modo intercambiabile i termini microformati e microcontenuti
Nel prossimo post della serie mi concentrerò sull’estrazione e l’handling delle informazioni.