Il Tao dei blog

Google Mail Goggles è il vero test di Bukowski

Se solo lo avessero inventato prima.

Ammetto di essere spesso scettico nei confronti delle creazioni degli ingegneri di Google (che in genere costruiscono sulla sabbia, come direbbe un uomo molto ricco che non conosco bene), ma questa gemma dei Labs — da incastonare in Gmail — è a dir poco indispensabile.

Non è possibile credere che sia superflua, marginale o, addirittura, futile.

Concepita da Jon Perlow (genio) seguendo un rigido processo di design e sviluppo improntato sul modello eat your own dog food Mail Goggles (è un lui — cambio genere) porrà fine a molti dei nostri quotidiani rimpianti e ci renderà, quasi certamente, persone migliori.

Di post come questo ne vedrete mille, quindi non vi farò perdere tempo descrivendo i casi d’uso (alcolici, romantici e forse anche un po’ emo) che lo hanno forgiato e i complicati meccanismi che lo regolano. Attivatelo; lasciate che la vostra vita cambi grazie ad esso.

Data — come dicevo — l’estrema ridondanza dell’argomento, per decenza eviterò di embeddare lo screenshot in cui al posto di un telematico invio mi viene consigliata una bella dormita.

I settaggi invece sono interessanti. Questi sono i miei…

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